Giorgio Sestili è un fisico, che negli ultimi tempi ha fatto parlare molto di se. Prima di lasciarvi all’intervista, volevo raccontarvi chi è, che cosa fa… Durante la pandemia Giorgio Sistili apre un profilo social dove spiega i dati inerenti la pandemia. La sua attività di comunicatore scientifico e giornalista freelance è esplosa quando in Italia ci fu il primo lockdown, (a marzo del 2020). Quando ha lanciato un progetto intitolato: Coronavirus – dati e Analisi Scientifiche. Dedicato alla raccolta e analisi dei dati epidemiologici su Covid-19 e divulgare i risultati.
Grazie al suo progetto è diventato una delle principali fonti di informazione sulla pandemia in Italia collaborando con Sky News, La 7 e i principali quotidiani italiani.
Giorgio Sestili ha condotto i suoi studi presso L’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” Nella quale insegna Giorgio Parisi, il vincitore del premio Nobel per la Fisica 2021.
1) Perché è importante la fisica?
La fisica è importante perché tenta di spiegare ogni fenomeno che ci circonda. Che si tratti dello studio di un oggetto in movimento, della spiegazione dei fenomeni elettrici e magnetici, o del comportamento termodinamico dei fluidi, la fisica, attraverso il metodo sperimentale, formula ipotesi e tenta di arrivare a delle leggi, valide ovunque nell’universo. Dai fenomeni microscopici della materia fino all’immensità del
cosmo, la fisica è uno sguardo attento sul nostro mondo, un modo per tentare di scoprire tutto ciò che ancora non sappiamo.
2) Come può aiutarci la fisica a comprendere una pandemia?
La fisica si basa sul linguaggio della matematica e sulle tecniche statistiche e di modellizzazione dei fenomeni tipiche dell’epidemiologia. E l’epidemiologia è quella branca dell’igiene che si occupa delle modalità d’insorgenza, di diffusione e di frequenza delle malattie in rapporto alle condizioni dell’organismo, dell’ambiente e della popolazione. Di conseguenza la fisica può fare molto per lo studio di una pandemia:
dalle modalità di raccolta e analisi dei dati, alla costruzione di modelli matematici sofisticati per tentare di
prevedere le dinamiche di diffusione degli agenti patogeni. Non un caso che uno dei più grandi epidemiologi a livello internazionale è Alessandro Vespignani, fisico laureato alla Sapienza di Roma e che ora lavora negli Stati Uniti, allievo del Nobel Giorgio Parisi.
3) In modo semplice, mi può spiegare lo studio di Giorgio Parisi che ha portato al Nobel?
Giorgio Parisi è stato premiato per i suoi studi sui sistemi complessi, che sono quei sistemi in cui ci sono moltissime variabili che interagiscono tra loro e per i quali è molto difficile trovare una soluzione valida che coinvolga un numero così elevato di possibili combinazioni. Per questo si dice che i sistemi complessi sono apparentemente governati dal disordine, perché guardando un sistema biologico, economico-finanziario, oppure sul clima, la prima impressione è quella di trovarsi di fronte a un sistema del tutto caotico. Giorgio Parisi è riuscito a trovare un ordine macroscopico a questo tipo di sistemi, che microscopicamente sembravano disordinati. La cosa strabiliante è che la sua teoria, come recita la motivazione del Nobel, può essere applicata dai fenomeni microscopici a quelli macroscopici, e ha moltissimi ambiti applicativi diversi
tra loro.
4) Lei è stato allievo di Parisi, che professore era?
A lezione era difficilissimo comprendere quello che spiegava, si vedeva che la sua mente viaggiava a una velocità superiore a quella degli altri, e cose che per lui erano banali e scontate per noi erano complicatissime. Ma è sempre stato una persona buona e generosa e un professore sempre disponibile ad ascoltare e aiutare i suoi studenti. Mai spocchioso, sempre umile e paziente, anche con chi aveva la testa proprio dura!